“La Giunta si attivi nei confronti del Governo affinché garantisca al fondo per l’editoria una capienza, per gli anni 2014 e 2015, tale da coprire le quote di contributo a cui le testate coinvolte hanno legittimamente diritto e si avvii, di concerto con le organizzazioni di categoria editoriali, giornalistiche, poligrafiche e della distribuzione, quella riforma generale del settore che le stesse sollecitano da tempo, tesa a garantire il necessario pluralismo dell’informazione, a partire da un quadro normativo chiaro e certo dei contributi pubblici destinati alle testate edite da cooperative di giornalisti ed associazioni no profit”. È quanto abbiamo chiesto attraverso una risoluzione presentata all’Assemblea legislativa, prima firmataria Valentina Ravaioli.
“I governi nazionali- si legge nel documento- che si sono succeduti negli ultimi sette anni hanno diminuito di volta in volta l’entità del fondo per l’editoria (passato da 506 milioni a 48 milioni)”.
“In Emilia-Romagna la stampa locale quotidiana e periodica riveste un ruolo centrale per il pluralismo dell’informazione, per la democrazia, per la copertura delle notizie in aree geografiche e realtà sociali non toccate dall’informazione prodotta dai grandi media nazionali e per il controllo da parte dei cittadini dell’operato delle pubbliche amministrazioni e degli enti locali, oltre a rappresentare una realtà estremamente significativa dal punto di vista occupazionale”.