Momenti di forte apprensione a Parma dovuti alla diffusione del batterio della legionella, che colpisce in particolare il quartiere Montebello. A riguardo abbiamo depositato in Regione un’interrogazione.
In via precauzionale è stata sospesa l’acqua in caraffa nelle scuole e negli asili della zona mentre il gestore della rete idrica Iren ha già provveduto ad aumentare il cloro nei pozzi che servono l’area colpita. Le autorità sanitarie rassicurano rispetto al fatto che l’acqua potabile può continuare comunque ad essere bevuta.
Per fronteggiare l’epidemia di legionella, l’Assessorato regionale alla Sanità ha costituito già dal 29 settembre, una Unità di crisi, composta, oltre che dalle Aziende sanitarie di Parma, da esperti dei servizi regionali, di Arpae e dell’Istituto superiore di sanità (Iss). L’unità di crisi si è riunita mercoledì 5 ottobre, per fare il punto sui casi segnalati e sui risultati dei controlli effettuati ma, pur valutando positivamente gli interventi finora messi in atto, non ha avuto esiti risolutivi. I primi risultati relativi ai campioni raccolti a domicilio dei casi positivi alla legionella sono finora negativi. Nei prossimi giorni, compatibilmente con i tempi tecnici necessari alla ricerca di laboratorio, saranno disponibili ulteriori risultati che potranno fornire un quadro complessivo della situazione. Nel frattempo sono stati nominati per il coordinamento dell’Unità di crisi contro l’epidemia di legionella la direttrice dell’Agenzia sanitaria Maria Luisa Moro con responsabilità tecnico-scientifica e Roberto Cagarelli del Servizio sanità pubblica per la responsabilità operativa.
In merito l’Assessore Venturi in Aula ha spiegato che “le cause che possono aver determinato il focolaio di legionellosi vanno ricercate in tutti gli ambienti idrici artificiali in cui, in particolari condizioni di temperatura e umidità, il batterio può colonizzare. Alcune positività sono state rinvenute presso le torri del Centro Contabile di via Langhirano, spente tra il 7 e l’8 ottobre e sottoposte a manutenzione straordinaria. Parte delle indagini microbiologiche sui campionamenti eseguiti tendono ad escludere l’acquedotto come fonte di esposizione”.
La Regione ha attivato un’Unità di crisi, in sinergia con le aziende sanitarie e Apae, ha promosso una campagna informativa a cittadini e medici di base, tutt’ora in corso, e soprattutto sta operando decine di campionature e analisi sull’acqua e sulle altre possibili fonti di contagio nell’area tra le vie Montebello, Traversetolo e Pastrengodimostrando prontezza e tempestività nella gestione dell’emergenza”.
L’ Assessore Venturi ha inoltre sottolineato come ora dovremmo essere in una fase di progressiva riduzione del contagio che dovrebbe tendere all’azzeramento.