La Regione Emilia-Romagna ha deciso di dire addio al Superticket abolendo la tassa aggiuntiva su farmaci (fino a 2 euro a confezione, con tetto massimo di 4 euro a ricetta) e prestazioni specialistiche (fino a 10 euro ognuna), dagli esami di laboratorio a quelli radiologici, con un risparmio per gli emiliano-romagnoli di 22 milioni di euro l’anno.
La tassa, attualmente pagata sulla base di quattro scaglioni di reddito familiare, verrà cancellata per le due fasce comprese tra i 36mila e i 100mila euro (non si paga già al di sotto dei 36mila), andando ad interessare 900 mila cittadini, e resterà in vigore solo per i redditi superiori ai 100mila euro annui.
Le risorse incamerate dal superticket per i soli redditi alti verranno investite su una ulteriore misura – la prima di questo tipo in Italia – stavolta per aiutare le famiglie numerose, ovvero le coppie con due o più figli, per le quali verrà abolito il pagamento del ticket base da 23 euro sulle prime visite specialistiche: un beneficio per circa 330 mila famiglie emiliano-romagnole, pari a 1,5 milioni di residenti, di cui potranno avvalersi sia i genitori sia i figli. Nulla cambierà per chi è già esente, che continuerà a non pagare la tassa aggiuntiva e neppure il ticket base per le specifiche esenzioni.
L’abolizione del superticket, introdotto dal Governo nazionale nel 2011, e quella del ticket per la prima visita a favore delle coppie con due figli o più entrerà in vigore dal 1^ gennaio 2019, per una manovra coperta interamente da fondi regionali. Si tratta di quasi 33 milioni di euro: i 22 milioni l’anno che entrano dal superticket destinato a sparire, e che quindi non saranno più a carico dei cittadini emiliano-romagnoli ma del bilancio regionale, e 10,6 milioni di euro necessari per togliere il ticket sulle prime visite per i nuclei familiari numerosi, in parte coperti dagli 8 milioni che entreranno dal superticket per i redditi superiori ai 100mila euro annui, cifra che comunque la Regione dovrà garantire dal proprio bilancio.