Itinerari culturali, opportunità di crescita – FOTO

Sfruttare uno strumento eccezionale come quello dei circuiti dei cammini locali, nazionali e internazionali per avviare uno sviluppo integrato dei territori, anche quelli più svantaggiati. E’ questo uno dei passaggi chiave del convegno, organizzato da Cammini d’Europa, che si è svolto giovedì mattina alla Camera di commercio di Parma, dal titolo: “Itinerari culturali e di pellegrinaggio: un  nuovo cammino di sviluppo”. L’incontro ha visto la partecipazione, tra gli altri, dell’assessore alla Cultura dell’Emilia-Romagna Massimo Mezzetti che ha sottolineato il suo impegno per “sostenere in maniera attiva il percorso di crescita che le esperienze dei cammini nella nostra Regione stanno portando avanti”.

Ad aprire il convegno è stato il vicepresidente della Camera di Commercio Leonardo Cassinelli, mentre il tema della giornata è stato introdotto dal presidente del progetto Cammini d’Europa, Alessandro Cardinali che ha posto l’attenzione sulla necessità di “fare un salto di qualità per portare questi percorsi culturali al centro di un progetto complessivo. La strada da compiere ci è stata indicata dal Cammino di Santiago che, ogni anno, porta centinaia di migliaia di persone sui propri sentieri, così come fa la via Francigena, che sta avendo un ottimo successo. Sono esempi che ci dicono che l’interesse per queste realtà è sempre più significativo e che dobbiamo lavorare per portare sempre più persone a visitare i nostri territori”. Cardinali ha chiuso il suo intervento lanciando la proposta di “creare una rete che sia in grado mettere insieme tutte le esigenze del territorio e che ci porti a sviluppare progetti condivisi”.

Il convegno è stata l’occasione per fare il punto della situazione su quanto fatto sino ad oggi da parte della rete europea dei cammini – che ha messo insieme 4 Regioni (Emilia-Romagna, Campania, Abruzzo e Puglia) e 16 Gruppi di azione locale sparsi per tutta Italia utilizzando i finanziamenti europei – e per confrontarsi sul rilancio di questi percorsi. “Vogliamo – ha spiegato il coordinatore del progetto Cammini d’Europa, Giovanni Pattoneri – creare una rete al servizio dei tanti cammini presenti in Italia, mettendoli in relazione diretta con quelli già esistenti nel resto d’Europa. Lo vogliamo fare attraverso un marchio che si chiamerà Cammini Storici d’Italia che ci permetterà, attraverso finanziamenti europei, di rilanciare il lavoro fatto sui vari percorsi e di costruire un vero coordinamento”.

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Un punto di vista diverso dagli altri lo ha espresso David Ward-Perkins, un esperto di turismo che ha provato a rispondere alla domanda del perché un viaggiatore dovrebbe scegliere di percorrere un cammino per le proprie vacanze. “Negli ultimi anni sempre più persone sentono l’esigenza di essere a contatto con la natura e di riscoprire le tradizioni. I percorsi presenti in Europa rispondono perfettamente a questa esigenza, mettendo insieme la lentezza del cammino con le emozioni che si provano incontrando persone anche in territori poco conosciuti. Per questo chi gestisce un pellegrinaggio, religioso o meno, ha in mano una carta importante ma deve fare di tutto per giocarla bene”.

A portare il loro contributo alla discussione sono stati anche la guida Marco Amadei e il direttore dell’itinerario Rotta dei Fenici Antonio Barone. Mentre si sono confrontati sul futuro dei cammini in Emilia-Romagna i rappresentanti di diverse realtà che da anni lavorano sul tema degli itinerari culturali: Luca Bruschi (Via Francigena), Romano Casamenti (Via Romea Germanica), Luciano Correggi (Via Romea Nonantolana), Luciano Allegri (Via degli Abati), Roberto Pasquali (Cammino di San Colombano) e Sabina Delnevo (Via Marchesana).

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Le conclusioni dell’incontro sono state tratte dall’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti che ha promesso il proprio impegno e quello della Regione per sostenere questi progetti. “Sono convinto – ha detto rivolto agli organizzatori del convegno – che vi stiate muovendo nel modo giusto e che questi siano progetti sui quali investire. Per questo proporrò agli assessori regionali al Turismo e all’Agricoltura di promuovere un tavolo di confronto per capire come sostenere queste esperienze che intendono rispondere alla richiesta, in arrivo da più parti del mondo, di coniugare vacanze con salute, cultura e ambiente”.

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