Utilizzare al meglio, anche tramite un maggior coinvolgimento dei produttori, delle loro organizzazioni e dei Consorzi di tutela, le risorse disponibili per la promozione e la valorizzazione delle eccellenze agroalimentari – salumi e carni rosse – del territorio che, per le proprie caratteristiche, non hanno nulla a che spartire con le tecniche produttive -compreso l’utilizzo di integratori e conservanti – che contraddistinguono una quota particolarmente significativa dei prodotti carnei trasformati oggetto della Comunicazione deIl’Oms”, l’Organizzazione mondiale della sanità che ha associato il consumo di carni rosse all’insorgere di tumori. È quanto abbiamo chiesto nell’allegato atto di indirizzo.
Nel documento si chiede inoltre di “proseguire e, se possibile intensificare, l’attività di educazione alimentare, con particolare attenzione alle scuole, in una logica di promozione della salute e corretta conoscenza delle produzioni locali certificate” e di “promuovere e tutelare a livello nazionale e internazionale le produzioni di carni e salumi DOP, DOC, IGP, che rappresentano un elemento fondamentale della food-valley emiliano romagnola per qualità, tradizione, dimensione produttiva e occupazionale”.