In arrivo dalla Regione circa 480mila euro per lo sviluppo dell’apicoltura, uno dei settori con il più alto tasso di crescita negli ultimi anni.
I fondi – il 50% di provenienza comunitaria e l’altra metà resa disponibile dal governo italiano – hanno come priorità i giovani, il biologico, le produzioni integrate, l’assistenza tecnica e la formazione professionale degli operatori.
Il plafond finanziario è stato assegnato all’Emilia-Romagna dal ministero delle Politiche agricole, nell’ambito dell’Organizzazione comune di mercato (Ocm) del settore apistico per dare attuazione agli interventi messi in cantiere dalla seconda annualità 2017-2018 del Programma regionale triennale 2017-2019 per il miglioramento della produzione e commercializzazione dei prodotti dell’alveare, che ha una dotazione complessiva di circa 2 milioni di euro.
Il bando scade il 10 novembre prossimo e le domande devono essere presentate attraverso la piattaforma informatica di Agrea (Sop). Gli aiuti sono destinati ad apicoltori singoli o associati, associazioni apistiche e organizzazioni di produttori (Op), nonchè ad enti pubblici e istituti di ricerca. I contributi si riferiscono a spese sostenute nel periodo 1 agosto 2017-31 luglio 2018 Le percentuali di aiuto variano dal 20 al 100% a seconda del tipo di intervento e del beneficiario.
Il budget a disposizione per l’annualità 2017-2018 – calcolato dal ministero delle Politiche agricole in base al numero degli alveari registrati all’Anagrafe apistica nazionale nel 2016, circa 100mila in Emilia-Romagna, sarà utilizzato per finanziare un’ampia gamma di interventi. Il grosso dei fondi è destinato ai progetti di assistenza tecnica (oltre 227mila euro); poi, in ordine decrescente di risorse, figurano gli aiuti per l’acquisto di attrezzature per favorire la transumanza, cioè lo spostamento delle arnie per seguire le fioriture stagionali (87mila euro); la lotta alle malattie dell’alveare, in partlcolare la temibile varroasi (circa 77mila); le misure di sostegno ai laboratori di analisi di prodotti dell’apicoltura (55mila euro); la collaborazione con organismi specializzati per progetti di ricerca (circa 28mila euro); infine, i contributi per l’ acquisto di sciami d’api e il ripopolamento degli alveari (3.500 euro). Entro il 23 febbraio 2018 sarà approvata una graduatoria unica regionale, stilata secondo le priorità indicati nel bando. (G.Ma.)