I dialetti rappresentano un pezzo importante della cultura di un territorio, in grado di raccontare, meglio di tante altre fonti, le tradizioni e le radici profonde di un popolo.
Eppure proprio dall’Unesco arriva l’allarme “estinzione”. Nell’“Atlante mondiale dei linguaggi in pericolo”, il romagnolo e l’emiliano sono classificati come “decisamente in via d’estinzione”, piazzandoli al secondo gradino d’allarme su una scala di cinque.
L’età media di chi parla il dialetto, infatti, è sempre più alta e le giovani generazioni non sembrano interessate a questo linguaggio, nonostante possa rappresentare per loro una fonte di arricchimento culturale.
Abbiamo quindi ritenuto importante presentare una risoluzione (prima firmataria la collega Rontini) per impegnare la Regione a continuare nella propria opera di difesa e sostegno dei dialetti: “L’impegno dell’Emilia-Romagna sul fronte dei dialetti non è di oggi – basti pensare alla legge regionale 45 del 1994, risalente a 22 anni fa – e nel tempo questo impegno si è incrementato, da ultimo con la legge 16 del 2014 che prevede, in particolare, iniziative di concerto con le scuole. Ora è tempo però di concentrarci anche sugli adulti, per questo, nella risoluzione, chiediamo alla Giunta di sostenere campagne di sensibilizzazione che spieghino alle generazioni che comprendono i dialetti, ma non li parlano, il rischio concreto che queste lingue stanno correndo ed il ruolo fondamentale che essi possono rivestire nel dare loro un futuro.